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Poeta, omosessuale, ateo, anarchico, Antonio Veneziani è il Francis Bacon della nostra letteratura. I suoi racconti dipingono immagini che ci invitano ad uno spettacolo che può apparire efferato ed amaro, spirituale ed erotico. Un solo sguardo scatena una passione, un assassinio, una guerra. Veneziani ha la grande capacità di dar corpo all'angoscia del nostro tempo. Talvolta si spinge fino al limite del cinismo e dell'osceno, ma la sua scrittura nasce sempre da una concentrazione dolorosa e costante di fronte all'esistenza. Filma e trascrive quello che l'occhio è capace di afferrare. Come un cineasta carica di emozioni le immagini. Un sospiro, un silenzio, una parola, una frase, un odore, una mano, una faccia... Ogni cosa esattamente al suo posto. Questi racconti lapidari, che contengono la bellezza e la tristezza, l'eccesso e la trasgressione, queste foto tessere del reale, depurati fino alla sostanza, sono come perle nate dalla passione e dall'intelligenza. Sono per chiunque voglia capire l'enigma dello sguardo e la natura complessa della narrazione.